top of page

Elogio alla Montagna

Aggiornamento: 16 gen

Di Marco F.


“Chissà cosa si prova a correre per 100km in Montagna”


Era il mese di settembre 2018, con mia moglie e il nostro cane Milo avevamo appena finito di percorrere la G.E.A. (Grande Escursione Appenninica), dal Passo di Bocca Trabaria fino al Passo del Cerreto, percorrendo circa 300km con 17000 metri di dislivello in 18 giorni. Con noi avevamo anche la tenda, perché le strutture per dormire lungo il tragitto non erano molte. Non era il primo cammino che facevamo, neanche uno dei più lunghi e per certi versi neanche il più “estremo”, ma è il cammino che mi ha regalato tutto quello di cui ho e avevo bisogno.

Da quel settembre decisi di dare una risposta alla frase con cui inizia questo testo e da lì non ho più smesso di cercare, anche perché poi scopri che la risposta non è una sola. Il primo anno di approccio alla corsa l’ho passato spesso in Montagna a correre da solo per sentieri e per ore e ore. Con la scusa di allenarmi per cercare quella risposta, tornavo in Montagna e la Montagna mi insegnava sempre qualcosa, ma soprattutto temprava la mia personalità e la mia mente, come un’insegnante dolce ma anche molto severa.

Grazie ai miei allenamenti ho conosciuto la Montagna in molte delle sue vesti: assolata, nebbiosa, piovosa, notturna con le stelle, notturna e piovosa, ventosa e fredda, innevata. Tutte queste vesti, ma soprattutto quelle più dure, mi hanno insegnato ad abbassare la testa, a ripiegarmi su me stesso per cercare di trovare la forza per portare a termine quello che avevo iniziato. Non ho mai visto la Montagna come una nemica, ma sempre come un’insegnante che grazie alla sua migliore amica, la Fatica, riesce a farmi salire o scendere da questo piano orizzontale. Dopo ore di corsa, la Montagna e la Fatica fanno sì che il mio corpo e la mia mente si acquietino, ed è a quel punto che per un attimo, che per me è come l’eternità, quella scintilla che ho dentro riesce a farsi vedere.

Naturalmente sono umano e come piace dire a me: “sono un verme che si crede una farfalla”, e quando ambizione e agonismo prendono il sopravvento quella scintilla sarà inevitabilmente offuscata dall’ego. La vita per me è una battaglia che va combattuta prima di tutto dentro di noi, questa battaglia è sofferenza e abnegazione, e per la mia persona il Trail Running o Corsa in Montagna è quel talento che mi è stato donato per aiutarmi a portare avanti questa battaglia. Durante questi anni ho conosciuto, in questo mondo fatto di corse e leggende, persone veramente speciali che mi hanno reso una persona migliore e molte di queste sono nel mio team: Feel Like Unicorn. Il nome potrebbe sembrare un po’ banale, ma il logo è la cristallizzazione delle parole che ho detto precedentemente: siamo cinghiali ma grazie al trail running nel nostro caso, puntiamo a sentirci come unicorni, anche solo per un attimo.


 
 
 

Comments


bottom of page